Guidebook for Fondi

Maria
Guidebook for Fondi

Cosa visitare a pochi minuti di macchina da Fondi

Visitate Gaeta medioevale bellissima di sera, La Montagna Spaccata, le sue bellissime chiese
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Gaeta
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Visitate Gaeta medioevale bellissima di sera, La Montagna Spaccata, le sue bellissime chiese
Diceva Pino Daniele che aveva casa a Formia che questa è una piccola Napoli, schiettezza, affabilità del suo popolo, ottima cucina di mare e monti, cullata tra le onde luogo preferito dagli antichi romani
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Formia
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Diceva Pino Daniele che aveva casa a Formia che questa è una piccola Napoli, schiettezza, affabilità del suo popolo, ottima cucina di mare e monti, cullata tra le onde luogo preferito dagli antichi romani
Rinomata per il suo clima "fresco ed asciutto" fu residenza estiva dei vescovi di Fondi. Ancora oggi nei mesi estivi e luogo prediletto di turisti e abitanti dei paesi limitrofi.
Lenola
Rinomata per il suo clima "fresco ed asciutto" fu residenza estiva dei vescovi di Fondi. Ancora oggi nei mesi estivi e luogo prediletto di turisti e abitanti dei paesi limitrofi.
Visitate il Santuario della Madonna della Civita, meraviglioso luogo di culto e meta di moltissimi pellegrini
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Itri
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Visitate il Santuario della Madonna della Civita, meraviglioso luogo di culto e meta di moltissimi pellegrini
Abbazzia di Montecassino è un monastero benedettino sito sulla sommità di Montecassino, nel Lazio. Dal dicembre 2014 il sito è in gestione al Polo Museale del Lazio. È il monastero più antico d'Italia insieme al monastero di Santa Scolastica. Sorge a 516 metri sul livello del mare
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Cassino
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Abbazzia di Montecassino è un monastero benedettino sito sulla sommità di Montecassino, nel Lazio. Dal dicembre 2014 il sito è in gestione al Polo Museale del Lazio. È il monastero più antico d'Italia insieme al monastero di Santa Scolastica. Sorge a 516 metri sul livello del mare
Notevole la tradizione gastronomica che la identifica e la differenzia dalle altre località della zona, anche sotto il profilo della ristorazione, sempre di buon livello. Ottime le salsicce di Monte San Biagio, i gamberi del lago di Fondi, gli asparagi selvatici.
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Monte San Biagio
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Notevole la tradizione gastronomica che la identifica e la differenzia dalle altre località della zona, anche sotto il profilo della ristorazione, sempre di buon livello. Ottime le salsicce di Monte San Biagio, i gamberi del lago di Fondi, gli asparagi selvatici.
Dichiarato Monumento Naturale della Regione Lazio, meraviglioso orto botanico
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De Tuinen van Ninfa
68 Via Ninfina
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Dichiarato Monumento Naturale della Regione Lazio, meraviglioso orto botanico
Tra i numerosi punti d'interesse, ricordiamo: La Montagna Spaccata e la grotta del Turco, il mausoleo di Lucio Munazio Planco, le fortificazioni di varie epoche all'interno dell'area di monte Orlando (Gaeta). Il museo archeologico e la villa dell'imperatore Tiberio a Sperlonga, assieme al tracciato dell'antica via Flacca. Le cisterne romane, le terme, il ninfeo detto tempio di Giano, le terrazze sul mare, la peschiera e i resti archeologici della sontuosa villa del I secolo A.C. del ricco cavaliere Mamurra in località Gianola (Formia).
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ulisse
5 Via della Breccia
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Tra i numerosi punti d'interesse, ricordiamo: La Montagna Spaccata e la grotta del Turco, il mausoleo di Lucio Munazio Planco, le fortificazioni di varie epoche all'interno dell'area di monte Orlando (Gaeta). Il museo archeologico e la villa dell'imperatore Tiberio a Sperlonga, assieme al tracciato dell'antica via Flacca. Le cisterne romane, le terme, il ninfeo detto tempio di Giano, le terrazze sul mare, la peschiera e i resti archeologici della sontuosa villa del I secolo A.C. del ricco cavaliere Mamurra in località Gianola (Formia).
La chiesa della Santissima Annunziata a Gaeta venne costruita tra il 2 maggio 1321 e il 1352 (anno in cui venne consacrata) alle porte dell'antica città di Gaeta, lungo l'unica via d'accesso al centro abitato, come luogo di culto annesso all'omonimo stabilimento ospedaliero. Nel XVII secolo, la chiesa gotica venne radicalmente restaurata in stile barocco su progetto di tre esponenti della famiglia Lazzari: Andrea curò la realizzazione della nuova facciata, Jacopo della cappella del Santissimo Sacramento e Dionisio dell'apparato decorativo interno.[14] La facciata, opera di Andrea Lazzari, è sormontata dal campaniletto a vela con orologio in maioliche. Un secondo campanile, gotico, è situato nei pressi dell'abside, sul lato destro, mentre lungo la fiancata sinistra si apre l'antico portale laterale gotico, con lunetta affrescata raffigurante l'Annunciazione.
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Santuario della Santissima Annunziata
21 Via Annunziata
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La chiesa della Santissima Annunziata a Gaeta venne costruita tra il 2 maggio 1321 e il 1352 (anno in cui venne consacrata) alle porte dell'antica città di Gaeta, lungo l'unica via d'accesso al centro abitato, come luogo di culto annesso all'omonimo stabilimento ospedaliero. Nel XVII secolo, la chiesa gotica venne radicalmente restaurata in stile barocco su progetto di tre esponenti della famiglia Lazzari: Andrea curò la realizzazione della nuova facciata, Jacopo della cappella del Santissimo Sacramento e Dionisio dell'apparato decorativo interno.[14] La facciata, opera di Andrea Lazzari, è sormontata dal campaniletto a vela con orologio in maioliche. Un secondo campanile, gotico, è situato nei pressi dell'abside, sul lato destro, mentre lungo la fiancata sinistra si apre l'antico portale laterale gotico, con lunetta affrescata raffigurante l'Annunciazione.

Drinks & Nightlife

Se ci chiedessero invece che cosa vedere a Sperlonga, inizieremmo col dire che a Sperlonga da vedere sono innanzitutto le case. Sperlonga è una “palazzata bianca” di case compatte e il loro colore lo devono ad un motivo. Un tempo Sperlonga era un piccolo villaggio di pescatori che per difendersi dagli attacchi saraceni, dipinsero tutte le case di bianco, così da abbagliare i pirati in arrivo. Costruirono anche 6 torri difensive che oggi ritroviamo inglobate tra le abitazioni. Abitazioni compatte che sembrano essersi fuse alla roccia che ospita il borgo, lo sperone che affonda nelle acque del Tirreno, dando vita a grotte naturali, alla “spelunca”, che le ha dato il nome.
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Sperlonga
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Se ci chiedessero invece che cosa vedere a Sperlonga, inizieremmo col dire che a Sperlonga da vedere sono innanzitutto le case. Sperlonga è una “palazzata bianca” di case compatte e il loro colore lo devono ad un motivo. Un tempo Sperlonga era un piccolo villaggio di pescatori che per difendersi dagli attacchi saraceni, dipinsero tutte le case di bianco, così da abbagliare i pirati in arrivo. Costruirono anche 6 torri difensive che oggi ritroviamo inglobate tra le abitazioni. Abitazioni compatte che sembrano essersi fuse alla roccia che ospita il borgo, lo sperone che affonda nelle acque del Tirreno, dando vita a grotte naturali, alla “spelunca”, che le ha dato il nome.
La città è tradizionalmente suddivisa in una città alta, l'antico centro cittadino con l'acropoli, sviluppatasi ulteriormente in epoca medioevale, e in una città bassa, frutto di una prima espansione in epoca romana, lungo la strada verso il porto, e di una seconda espansione avvenuta principalmente nel XIX e XX secolo, in seguito alla bonifica delle paludi pontine da parte di papa Pio VI nel XVIII secolo e di Mussolini in seguito. Fuori dalla città, sulla cima del monte Sant'Angelo, si trova l'antico santuario di Giove Anxur. Nei dintorni vi è il Parco Nazionale del Circeo, situato a pochi chilometri dalla città.
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Terracina
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La città è tradizionalmente suddivisa in una città alta, l'antico centro cittadino con l'acropoli, sviluppatasi ulteriormente in epoca medioevale, e in una città bassa, frutto di una prima espansione in epoca romana, lungo la strada verso il porto, e di una seconda espansione avvenuta principalmente nel XIX e XX secolo, in seguito alla bonifica delle paludi pontine da parte di papa Pio VI nel XVIII secolo e di Mussolini in seguito. Fuori dalla città, sulla cima del monte Sant'Angelo, si trova l'antico santuario di Giove Anxur. Nei dintorni vi è il Parco Nazionale del Circeo, situato a pochi chilometri dalla città.
El Sombrero - Spiaggia delle Bambole
Km 18,400 Via Flacca
Famosa discoteca

Parks & Nature

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San Felice Circeo
2 Piazza Lanzuisi L
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Arts & Culture

Spettacoli al Teatro Romano di Minturno con i migliori e grandi attori del nostro teatro
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Minturno
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Spettacoli al Teatro Romano di Minturno con i migliori e grandi attori del nostro teatro

Ristoranti a base di pesce

Ottima qualità del pesce, gentilezza e garbo.
Antica Trattoria Da N'dino
26 Via Giuseppe Garibaldi
Ottima qualità del pesce, gentilezza e garbo.
Vi consiglio di prenotare, porzioni molto abbondanti
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Ristorante Pizzeria Il Nostromo
Via Mariano Mandolesi
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Vi consiglio di prenotare, porzioni molto abbondanti
Specialità del Lazio a base di pesce servite in un locale elegante con pareti color crema e ampio giardino
Ristorante Italo
96 Viale Unità D'Italia
Specialità del Lazio a base di pesce servite in un locale elegante con pareti color crema e ampio giardino
Immerso nel verde, musica dal vivo, piatti eccezionali e abbondanti, servizio impeccabile, attento e gentile. Dieci e lode!
Locanda Ai Pozzi
18 Via Pozzavegli
Immerso nel verde, musica dal vivo, piatti eccezionali e abbondanti, servizio impeccabile, attento e gentile. Dieci e lode!
Accoglienza eccellente, personale qualificato, cucina fantastica
Ristorante Riso Amaro
22 Viale Regina Margherita
Accoglienza eccellente, personale qualificato, cucina fantastica
Piatti di carne e pesce a km 0 in locale rétro dai soffitti a volta di mattoni con tavoli esterni nel cortile, a pochi minuti a piedi da casa mia
Vicolo Di Mblo'
11 Corso Appio Claudio
Piatti di carne e pesce a km 0 in locale rétro dai soffitti a volta di mattoni con tavoli esterni nel cortile, a pochi minuti a piedi da casa mia

Pizzerie a Fondi

Pizzeria I Maurizio
12 Via Prima Onorato Caetani
Ottima Pizza
Ristorante Pizzeria Maruzzella
Via Fucito

Visite turistiche a Fondi, Sperlonga, Gaeta, Formia

Molto interessante
Palazzo Caetani Fondi
3 Corso Appio Claudio
Molto interessante
Simbolo della città di Fondi
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Caetani Kasteel
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Simbolo della città di Fondi
Uno dei posti più interessanti vicino Fondi, e poco noti a chi viene da fuori. Un monastero meraviglioso e ben curato, in cui si respira un'aria speciale, merito di chi lo gestisce e della sua comunità. È anche tappa per i pellegrini della Via Francigena.
Abbazia di San Magno
Via Valle Vigna
Uno dei posti più interessanti vicino Fondi, e poco noti a chi viene da fuori. Un monastero meraviglioso e ben curato, in cui si respira un'aria speciale, merito di chi lo gestisce e della sua comunità. È anche tappa per i pellegrini della Via Francigena.
A Fondi La chiesa di Santa Maria in Piazza venne fatta costruire da Onorato II Caetani, primo conte di Fondi sotto il dominio aragonese, ma una chiesa in loco risulta già costruita come evince da un documento del 1126. L'epigrafe sita alla sinistra dell'ingresso attesta che la costruzione della chiesa è avvenuta nel 1490 (da considerarsi però come l'anno in cui vennero terminati i lavori anche se un bassorilievo in marmo della chiesa è del 1491, ma anche il libro contabile è di quest'anno facendo posticipare così l'ipotesi del termine della costruzione di un anno). Anche se la chiesa venne aperta al culto già nel 1491, venne consacrata dal vescovo Nicola Pellegrino solamente il 30 aprile del 1508 causa la morte del conte Onorato II e problemi successivi del discendente Onorato III.
Chiesa di Santa Maria in Piazza
Piazza della Repubblica
A Fondi La chiesa di Santa Maria in Piazza venne fatta costruire da Onorato II Caetani, primo conte di Fondi sotto il dominio aragonese, ma una chiesa in loco risulta già costruita come evince da un documento del 1126. L'epigrafe sita alla sinistra dell'ingresso attesta che la costruzione della chiesa è avvenuta nel 1490 (da considerarsi però come l'anno in cui vennero terminati i lavori anche se un bassorilievo in marmo della chiesa è del 1491, ma anche il libro contabile è di quest'anno facendo posticipare così l'ipotesi del termine della costruzione di un anno). Anche se la chiesa venne aperta al culto già nel 1491, venne consacrata dal vescovo Nicola Pellegrino solamente il 30 aprile del 1508 causa la morte del conte Onorato II e problemi successivi del discendente Onorato III.
Se ci chiedessero invece che cosa vedere a Sperlonga, inizieremmo col dire che a Sperlonga da vedere sono innanzitutto le case. Sperlonga è una “palazzata bianca” di case compatte e il loro colore lo devono ad un motivo. Un tempo Sperlonga era un piccolo villaggio di pescatori che per difendersi dagli attacchi saraceni, dipinsero tutte le case di bianco, così da abbagliare i pirati in arrivo. Costruirono anche 6 torri difensive che oggi ritroviamo inglobate tra le abitazioni. Abitazioni compatte che sembrano essersi fuse alla roccia che ospita il borgo, lo sperone che affonda nelle acque del Tirreno, dando vita a grotte naturali, alla “spelunca”, che le ha dato il nome.
Sperlonga Paese
Se ci chiedessero invece che cosa vedere a Sperlonga, inizieremmo col dire che a Sperlonga da vedere sono innanzitutto le case. Sperlonga è una “palazzata bianca” di case compatte e il loro colore lo devono ad un motivo. Un tempo Sperlonga era un piccolo villaggio di pescatori che per difendersi dagli attacchi saraceni, dipinsero tutte le case di bianco, così da abbagliare i pirati in arrivo. Costruirono anche 6 torri difensive che oggi ritroviamo inglobate tra le abitazioni. Abitazioni compatte che sembrano essersi fuse alla roccia che ospita il borgo, lo sperone che affonda nelle acque del Tirreno, dando vita a grotte naturali, alla “spelunca”, che le ha dato il nome.
Anticamente, la città di Gaeta ricadeva sotto la giurisdizione della diocesi di Formia, secondo la tradizione fondata tra la fine del III secolo e gli inizi del IV. A causa delle frequenti incursioni saracene, la sede vescovile venne trasferita nella più sicura città di Gaeta, dapprima saltuariamente (a partire dal 787, col vescovo Campolo), poi definitivamente nell'VIII-IX secolo. Le reliquie di sant'Erasmo vennero portate a Gaeta nell'842 dal vescovo Giovanni III e collocate nella preesistente chiesa di Santa Maria del Parco,[9] che acquisì tale appellativo (posto ad indicare un'area recintata) dopo la sua inclusione all'interno della seconda cinta muraria della città, edificata tra la fine dell'VIII secolo e gli inizi di quello successivo.[10] A partire dal regno degli ipati Giovanni I (867-933) e Docibile II suo figlio (933-954), la chiesa venne ampliata, e nuovamente dopo il 978, per venire infine consacrata il 22 gennaio 1106 da papa Pasquale II[11] e dedicata a santa Maria Assunta e a sant'Erasmo, e probabilmente anche a san Marciano e san Probo; questa aveva una struttura a tre navate con accesso rivolto verso il mare e fu il luogo in cui venne consacrato papa Gelasio II il 10 marzo 1118. Nel 1148 ebbe inizio la costruzione dell'alta torre campanaria su progetto di Nicolangelo, romano, su un terreno appositamente donato dal monaco Pandolfo Pelagrosio; i lavori vennero completati soltanto nel 1279
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Cathedral Basilica of Gaeta
24 Via Duomo
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Anticamente, la città di Gaeta ricadeva sotto la giurisdizione della diocesi di Formia, secondo la tradizione fondata tra la fine del III secolo e gli inizi del IV. A causa delle frequenti incursioni saracene, la sede vescovile venne trasferita nella più sicura città di Gaeta, dapprima saltuariamente (a partire dal 787, col vescovo Campolo), poi definitivamente nell'VIII-IX secolo. Le reliquie di sant'Erasmo vennero portate a Gaeta nell'842 dal vescovo Giovanni III e collocate nella preesistente chiesa di Santa Maria del Parco,[9] che acquisì tale appellativo (posto ad indicare un'area recintata) dopo la sua inclusione all'interno della seconda cinta muraria della città, edificata tra la fine dell'VIII secolo e gli inizi di quello successivo.[10] A partire dal regno degli ipati Giovanni I (867-933) e Docibile II suo figlio (933-954), la chiesa venne ampliata, e nuovamente dopo il 978, per venire infine consacrata il 22 gennaio 1106 da papa Pasquale II[11] e dedicata a santa Maria Assunta e a sant'Erasmo, e probabilmente anche a san Marciano e san Probo; questa aveva una struttura a tre navate con accesso rivolto verso il mare e fu il luogo in cui venne consacrato papa Gelasio II il 10 marzo 1118. Nel 1148 ebbe inizio la costruzione dell'alta torre campanaria su progetto di Nicolangelo, romano, su un terreno appositamente donato dal monaco Pandolfo Pelagrosio; i lavori vennero completati soltanto nel 1279
Tempio di San Francesco a Gaeta In luogo dell'attuale chiesa dedicata a san Francesco d'Assisi, lo stesso santo dedicatario fondò, nel 1222, una chiesa, presso dove dimorava durante la sua permanenza a Gaeta. Questa venne ricostruita in stile gotico per volere di Carlo II d'Angiò, con struttura di carattere monumentale, nel XIV secolo e, nel XIX secolo, Ferdinando II delle Due Sicilie affidò a Giacomo Guarinelli un radicale restauro dell'edificio, durante il quale vennero sovrapposte alla struttura trecentesca decorazioni neogotiche. Il sagrato è preceduto da una grande scalinata, al centro della quale si trova la statua della Religione con in mano la croce, opera di Luigi Persico. La slanciata facciata neogotica ha un bel portale strombato ed un grande rosone; è decorato dalle sculture marmoree raffiguranti i due sovrani che vollero la costruzione e la ricostruzione della chiesa e del santo dedicatario. L'interno a tre navate, dominato dal colore giallo dei muri, è illuminato da grandi finestre con vetrate policrome. Nell'abside poligonale, dominata dalla statua del Redentore, si trova l'altare maggiore in stile neogotico, realizzato in stucco dipinto a finto marmo; in fondo a ciascuna delle due navate laterali, vi è un altare in marmi policromi.
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Tempio di San Francesco
1 Via S. Giovanni Bosco
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Tempio di San Francesco a Gaeta In luogo dell'attuale chiesa dedicata a san Francesco d'Assisi, lo stesso santo dedicatario fondò, nel 1222, una chiesa, presso dove dimorava durante la sua permanenza a Gaeta. Questa venne ricostruita in stile gotico per volere di Carlo II d'Angiò, con struttura di carattere monumentale, nel XIV secolo e, nel XIX secolo, Ferdinando II delle Due Sicilie affidò a Giacomo Guarinelli un radicale restauro dell'edificio, durante il quale vennero sovrapposte alla struttura trecentesca decorazioni neogotiche. Il sagrato è preceduto da una grande scalinata, al centro della quale si trova la statua della Religione con in mano la croce, opera di Luigi Persico. La slanciata facciata neogotica ha un bel portale strombato ed un grande rosone; è decorato dalle sculture marmoree raffiguranti i due sovrani che vollero la costruzione e la ricostruzione della chiesa e del santo dedicatario. L'interno a tre navate, dominato dal colore giallo dei muri, è illuminato da grandi finestre con vetrate policrome. Nell'abside poligonale, dominata dalla statua del Redentore, si trova l'altare maggiore in stile neogotico, realizzato in stucco dipinto a finto marmo; in fondo a ciascuna delle due navate laterali, vi è un altare in marmi policromi.